A mia opinione, il mercato dei servizi legali non è mai stato così dinamico e interessante. Nel cambiamento epocale in atto ci sono certamente elementi di crisi, ma si prospettano anche enormi opportunità.
I clienti oggi scelgono il proprio legale anche attraverso la comunicazione, fatta con nuovi e vecchi media. Diventa fondamentale comunicare bene il proprio studio, nel rispetto della deontologia. Ma è ancora più importante ascoltare con attenzione i nuovi bisogni dei clienti.
Nella attuale società liquida il “bisogno di diritto” è enormemente aumentato, ma cambia completamente il modo per soddisfarlo.
“Ci sono fasce enormi di potenziali clienti che non sono mai state servite dagli studi legali e che potrebbero essere oggetto di nuove prestazioni, magari molto diverse dalla tradizionale consulenza stragiudiziale e dal patrocinio ante un giudice”
Ci sono molti modi di somministrare e valorizzare le conoscenze giuridiche. La maggior parte della popolazione mondiale, pur essendo assoggettata alle leggi, ne è ancora priva. Le attività economiche, soprattutto in Europa, sono invece oggetto di normative sempre più stringenti, a tratti quasi strangolanti.
La complessità, la mutevolezza e l’incertezza normativa sono destinate a crescere ancora.
Necessita prepararsi, imparando anche discipline completamente nuove come organizzazione, marketing, informatica, problem solving. Non sempre le conoscenze utili sono facilmente reperibili. Non sempre il legale ha il tempo e le risorse per investire su sé stesso.
La digitalizzazione sta trasformando almeno parte delle professioni legali in una branca dell’informatica. I dati sono alla base di tutto e il loro utilizzo supporta e talvolta sostituisce il giudizio professionale dell’avvocato. Questo porta sul mercato nuovi e anche insospettabili player: per lo più aziende informatiche che ibridano il diritto e la tecnologia.
Gli studi legali possono essere i protagonisti di questa evoluzione, ma occorre aggregarsi, investire, rischiare e sbagliare. Tutte situazioni che per molti avvocati sono “contro natura”. Sono però convinto che la paura più grande, che è quella di uscire dal mercato, ci porterà ad accettare quella minore, che è quella di cambiare ed innovare profondamente la struttura degli studi legali e le loro prestazioni.