Studi professionali e software innovativo. Aspettando Godot
Nello stesso tempo però, nessun software riesce a fornire al suo interno tutte le funzioni occorrenti, perché non riesce ad aggregare un numero sufficiente di clienti a realizzare l’investimento. Questo è soprattutto vero per le funzioni ancillari alla gestione obbligatoria, cioè proprio quelle che aggiungerebbero più valore. Tutti i software sono in grado di gestire una spedizione telematica ma quanti hanno le funzionalità o si possono efficacemente connettere ad un CRM?
“Forse è arrivato il momento di pensare che nell’era digitale il software è un core business per gli studi e che quindi è da rivedere la strategia di rivolgersi a terzi.”
Se tutti prima aspettiamo brontolando e poi otteniamo lo stesso software, dal punto di vista della competizione siamo pari.
Servono oggi nuove aggregazioni professionali, di dimensioni tali da poter progettare e gestire al proprio interno in esclusiva le piattaforme digitali con le quali competere. In questo senso, gli studi devono diventare delle software house, mentre le software house, se vogliono sopravvivere, dovranno diventare degli studi professionali. E voi per chi preferireste lavorare?